Assalto a colpi di machete: dietro l’agguato la droga


Bologna, 6 luglio 2025 – Nei due giorni precedenti, era stato colpito con una sassata in bocca, che gli aveva fatto saltare due denti. Poi aveva subìto un assalto con una katana fuori dal bar Guapo di via Irnerio. Infine, era arrivato l’agguato in Montagnola, finito con un colpo di machete alla mano, anche se il fendente era diretto alla testa. Tre spedizioni punitive, tese a colpire la stessa persona: un tunisino di 36 anni, residente nel Ferrarese, ma habituè della zona, con numerosi precedenti per fatti di spaccio. Tre aggressioni avvenute tra il 19 e 21 giugno scorsi, sempre intorno alle 18, sempre nella stessa zona. Che ora sono al centro delle indagini dei carabinieri, che avrebbero già una buona pista.

L’uomo, rappresentato dall’avvocato Alessandro Ariemme, è stato già ascoltato due volte dai militari, che oltre a cercare gli autori della coltellata in Montagnola, stanno ricostruendo anche il contesto in cui è maturata. Dopo quella aggressione il trentaseienne era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Maggiore e poi trasferito a Modena, dove è stato operato nel tentativo di ricostruire la mano, che è stata praticamente aperta a metà, con un’importante lesione dei tendini. Una violenza che è risultata l’epilogo di tre giorni di ‘agguati’.

Uno era avvenuto in via Irnerio e si era trasformato in una zuffa con tanto di sedie e tavolini ribaltati: la vittima, inseguita con una katana, era riuscita a sottrarsi ai fendenti e aveva raccontato ai poliziotti delle Volanti - intervenuti quel giorno - di essere già stato picchiato, la sera prima, dalle stesse persone, che volevano derubare il cugino di una cassa bluetooth. Una versione che però, dopo il ferimento tra i banchi del mercato in Montagnola, è risultata poco credibile. L’ipotesi è invece che dietro la ‘punizione’ ci siano screzi legati al mercato dello spaccio, invasioni di campo o partite ‘guaste’. Almeno tre le persone (ma il gruppo, a detta della vittima, era più numeroso) su cui ora si stanno concentrando gli accertamenti degli investigatori dell’Arma della Bologna Centro.

I carabinieri hanno già sentito a sommarie informazioni anche la sedicenne che era in compagnia della vittima al momento dell’aggressione e che potrebbe riconoscere gli autori della coltellata. E sono state acquisite e analizzate le immagini della videosorveglianza. "Siamo fiduciosi che si riesca a individuate chi ha aggredito il mio cliente: persone che lui non conosce – dice l’avvocato Ariemme –. Quel colpo, che gli ha quasi mozzato una mano, era diretto alla testa: se non si fosse riparato d’istinto adesso saremmo qui a parlare di un omicidio".

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