Nuovi indizi sul Pianeta 9, intravisto un potenziale candidato - Spazio e Astronomia - Ansa.it


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Key Findings

A potential candidate for Planet Nine has been identified based on infrared data from the IRAS and Akari telescopes. This object, potentially more massive than Neptune, is estimated to be about 105 billion kilometers from the Sun.

Background

The existence of Planet Nine was first proposed in 2016 to explain the unusual clustering of orbits of some Kuiper Belt Objects. It's expected to be brighter in the medium and far-infrared than in visible light.

Methodology

Researchers analyzed data from two separate infrared surveys: the 1983 IRAS mission and the 2006-2011 Akari mission. The significant time difference between the observations allowed them to detect any potential orbital movement.

Further Research

While a potential candidate has been identified, further data are needed to confirm its orbit and definitively identify it as Planet Nine.

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Nuovi indizi sembrano suggerire l'esistenza del misterioso Pianeta 9 ai confini del Sistema solare: osservazioni del cielo fatte a 23 anni di distanza le une dalle altre hanno infatti individuato un potenziale candidato, che potrebbe avere una massa maggiore di Nettuno e si troverebbe a circa 105 miliardi di chilometri dal Sole, una distanza 700 volte superiore a quella della Terra. Lo indica lo studio condiviso sulla piattaforma arXiv dal gruppo di ricerca guidato dall'astronomo Terry Long Phan della National Tsing Hua University di Taiwan e accettato dalla rivista Publications of the Astronomical Society of Australia.

La possibile esistenza del Pianeta 9 è stata proposta nel 2016 da Michael Brown e Konstantin Batygin del California Institute of Technology per spiegare l'insolito raggruppamento delle orbite di alcuni oggetti nella Fascia di Kuiper oltre l'orbita di Nettuno, forse dovuto alla presenza di un corpo celeste che esercita una forte attrazione gravitazionale. Un simile pianeta dovrebbe essere più massiccio della Terra e dovrebbe avere un'orbita altamente eccentrica che lo porta a centinaia di unità astronomiche dal Sole (un'unità astronomica è la distanza tra la Terra e il Sole). Rilevarlo a una simile distanza è davvero un'impresa, comunque ci si aspetta che appaia più luminoso nel medio e lontano infrarosso piuttosto che nella luce visibile.

Partendo da questo presupposto, Terry Long Phan e i suoi collaboratori hanno riesaminato gli archivi di due campagne osservative nel lontano infrarosso: quella risalente al 1983 del telescopio spaziale Iras (delle agenzie spaziali di Usa, Regno Unito e Paesi Bassi) e quella del telescopio giapponese Akari, attivo tra il 2006 e il 2011. La distanza temporale di oltre 20 anni è stata scelta per poter rilevare il movimento orbitale dell'eventuale corpo celeste.

Dopo un rigoroso processo di analisi e selezione, che includeva l'ispezione visiva delle immagini, il cerchio si è stretto intorno a un minuscolo puntino nei dati a infrarossi, un potenziale oggetto a movimento lento. La conoscenza del suo spostamento in quel periodo di tempo non è sufficiente per poter estrapolare l'orbita completa, quindi non è ancora possibile affermare con certezza che si tratti davvero del Pianeta 9. Per avere qualche conferma, serviranno nuovi dati più aggiornati.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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