The Italian pet economy is undergoing a transformation, with a notable shift from traditional pet supply businesses towards a greater focus on animal care services. Data from Unioncamere and InfoCamere reveals a stable overall number of businesses (27,000) over the past decade, but with significant internal changes.
The number of businesses offering animal care services has seen substantial growth (32% in the last five years, with nearly 1,400 new businesses). Veterinary services also experienced significant growth (+39.4%).
Conversely, businesses involved in pet sales and traditional pet food products have declined. This includes:
However, the production of pet food has shown a positive trend (+28% since 2019), with an increasing focus on high-quality, personalized pet food.
Lombardia leads in the number of businesses, followed by Campania and Lazio. Southern Italy shows a stronger presence in retail, while Northern Italy focuses more on animal care services.
Research from the London School of Economics and Kent University indicates that pet companionship has a comparable positive impact on well-being to that of a spouse or close social circle.
La pet economy cambia: meno imprese sul lato dell'offerta di cuccioli e mangimi, più spazio per veterinari e servizi di benessere. Sempre più spesso i proprietari cercano toelettature di qualità, pet-sitter professionisti e persino fisioterapisti specializzati. Insomma, gli italiani oggi non vogliono solo dar da mangiare al proprio cane o gatto, ma garantirgli una vita sana e felice. Queste, in sintesi, le dinamiche di un mercato in piena evoluzione e che - secondo l'analisi condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio - conta quasi 27.000 aziende in tutta Italia. Negli ultimi cinque anni, il numero di imprese che operano nei servizi di cura per animali sono cresciute del 32%, con quasi 1.400 nuove attività. Anche i servizi veterinari registrano un forte aumento (+39,4%), segno che gli italiani considerano sempre più i propri animali come membri della famiglia. Guardando al decennio 2014-2024, il settore nel suo complesso è rimasto nel complesso stabile (+0,05% la variazione delle imprese); la vera rivoluzione si è concretizzata nella redistribuzione delle attività: in dieci anni le imprese dei servizi di cura sono quasi raddoppiate (+90,1%), mentre quelle nel commercio di animali sono diminuite del 17,5%. Calano invece le imprese della vendita di animali (-10,6%) e di prodotti per animali (-10,6%). In forte calo quelle di allevamento di conigli (-21,6%) e, ancor più, quelle attive nel commercio all'ingrosso di mangimi (-34,3%). Il settore produttivo in maggiore crescita è quello degli alimenti per animali domestici (+28% dal 2019), con cibi sempre più personalizzati e di alta qualità. A livello complessivo, la Lombardia guida la classifica seguita da Campania e Lazio . Il Sud Italia mostra una forte presenza nel commercio al dettaglio , nel Nord, invece, si concentrano i servizi di cura. Animali domestici quindi sempre più coccolati. D'altronde, secondo una recente ricerca condotta da studiosi della London school of economics e della Kent university, la compagnia di un cane o un gatto, aumenta il senso di benessere e piacevolezza della vita quanto avere un un marito od una moglie, o un circolo di amici e relazioni intime e sicure.
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