Caterina Balivo e le sgradevoli domande intime a Maria Giovanna Elmi: quando la tv regredisce per seguire il copione | Corriere.it


A television journalist criticizes Caterina Balivo for her intrusive questioning of Maria Giovanna Elmi about her personal life on a recent Rai1 broadcast.
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di Aldo Grasso

Le domande della conduttrice a Maria Giovanna Elmi: si può tollerare una simile insistenza nei confronti di una signora che vuole solo difendere la propria intimità?

Su suggerimento di una lettrice del Corriere ho recuperato la puntata di «La volta buona» del 17 giugno (Rai1).  Si parlava di «amore e infedeltà» e fra gli ospiti (Flavia Vento, Maria Teresa Ruta…) c’era Maria Giovanna Elmi, la «fatina bionda» della nostra adolescenza. 

A un certo punto, la conduttrice, Caterina Balivo, si rivolge alla signora per approfondire aspetti del suo primo matrimonio: Balivo: «T’interrompo Maria Giovanna, perché è un tema molto caldo. L’annullamento della Sacra Rota, un matrimonio durato otto anni, avviene per qualche motivo ben preciso, non perché tu vuoi sposarti di nuovo davanti a Dio. Cosa ti era successo nel tuo matrimonio?».  Elmi: «Ma sono cose molto personali, no?».  Balivo (guardando il copione): «No, però mi dicono che ti avevano chiamata anche per questo, quindi per questo faccio la domanda».

Elmi: «A me veramente mi hanno chiamato per parlare di Miami, soprattutto».  Balivo: «A noi Miami non c’importa nulla anche perché abbiamo le nostre spiagge italiane, quindi noi dell’America, poi in questo periodo…». 

Ancora sguardo sul copione ed evidente rammarico perché la Elmi si è rifiutata di dire per quale motivo la Sacra Rota ha annullato il suo matrimonio.

Ci sono commenti da fare? Si può essere così sgarbati nei confronti di una figura storica della Rai? Si può tollerare una simile insistenza nei confronti di una signora che vuole solo difendere la propria intimità? 

La sera mi è capitato di assistere a uno sproloquio di Dino Giarrusso all’Isola dei famosi: ancora una volta, la ex iena ha mostrato tutta la sua arroganza, la sua insipienza, molto favorito dal contesto della trasmissione. Serve a qualcosa prendersela con il ridicolo? A niente, verrebbe da rispondere. Il ridicolo è categoria metafisica: non avendo coscienza di sé è inscalfibile.

Nello stesso momento, su Rai5 si festeggiavano i 40 di «Quelli della notte» di Renzo Arbore con un dotto commento di Roberto D’Agostino, all’epoca lookologo della trasmissione e ideologo dell’edonismo reaganiano. Solo per dire che ho l’impressione che rispetto a 40 fa, la tv sia molto regredita. E forse non solo la tv.

19 giugno 2025 ( modifica il 20 giugno 2025 | 15:15)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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