C'è una svolta nelle indagini sulla morte di Anna Chiti, la 17enne dell'istituto nautico di Venezia rimasta uccisa sabato in un incidente sul catamarano charter del quale era a bordo. La ragazza stava infatti svolgendo le mansioni di 'marinaia' senza un contratto di lavoro.Â
Dopo il consiglio di un'amica che aveva svolto la stessa occupazione l'anno scorso, era stata ingaggiata da qualche giorno dallo skipper della barca turistica (che a sua volta fa capo ad una societĂ ) per una sorta di prova. Nelle prossime ore arriverĂ alla Procura di Venezia un rapporto dettagliato sulle indagini condotte dalla Capitaneria di Porto, in base al quale si faranno valutazioni per verificare le responsabilitĂ . Che comprenderanno a questo punto anche aspetti giuslavoristici.
E' assai probabile che i magistrati decidano di disporre l'autopsia sul corpo della 17enne, anche se l'incarico non è stato ancora formalizzato. Si è saputo intanto che gli ultimi istanti di vita di Anna sono stati fermati in un video delle telecamere di sicurezza della Marina di Santelena, la darsena dove il catamarano sabato era in fase di attracco. Difficile stabile adesso se sia stata la giovane a prendere l'iniziativa di aiutare il comandante, raccogliendo la cima che serviva per l'attracco, o se qualcuno, al contrario, le abbia chiesto di farlo.
Il titolare della Marina Satntelena, Stefano Costantini, spiega che sabato pomeriggio tirava un vento di scirocco piuttosto forte - una stima di circa 15 nodi - che rendeva la manovra di attracco per una barca come quella (mura alte e un tendalino che faceva effetto 'vela') non proprio agevole. Lo skipper non avrebbe chiesto tuttavia l'appoggio del personale della darsena, che era pronto. L'uomo, dopo l'incidente, ha potuto vedere le immagini del video, poi consegnate agli investigatori. Anna - ha riferito - stava tentando di saltare sul pontile con la cima già in mano, ma è inciampata, finendo in acqua.
E' riemersa subito, ed ha tentato di risalire sul catamarano, ma la cima gli si è agganciata sull'elica in movimento - la barca era in manovra - e l'ha trascinata giù, senza darle scampo. In quei concitati momenti, con le urla di chi aveva assistito alla scena, il comandante del catamarano si è tuffato per primo, ma non è riuscito a sbrogliare la cima dalla stretta dell'elica. Solo un sommozzatore dei vigili del fuoco, arrivato subito dopo, è riuscito a raggiungere il corpo, imprigionato sotto allo scafo, e a tagliare la corda.
Pochi minuti sott'acqua,, ma che hanno reso vani tutti i tentativo di rianimazione della ragazza. Un incidente che ha sconvolto gli addetti della darsena - "non dormo da due notti, continuo a pensarci" ha confessato Costantini - e i turisti che si trovavano sulla barca, per una festa, e non hanno potuto fare niente.
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